L'infiammazione cronica non è un errore
É incapacità di "spegnere" l'allarme
10/6/20253 min leggere
Il paradosso della Resoleomica
Negli ultimi decenni, le malattie croniche legate all'infiammazione (dai disturbi cardiovascolari alle patologie autoimmuni) sono cresciute in modo esponenziale. Questo non significa necessariamente che il nostro sistema immunitario sia impazzito, ma che ha perso la sua capacità più cruciale: quella di smettere di combattere.
Il processo di risoluzione dell'infiammazione, chiamato Resoleomica, non è passivo, ma è un meccanismo attivo orchestrato dal corpo per riportare l'equilibrio dopo un danno o un'infezione. Secondo la ricerca scientifica, lo stile di vita moderno interferisce direttamente con questa "chiave di spegnimento" biologica, trasformando un’utile risposta infiammatoria acuta in un logorante stato cronico.
Come vedremo, l’asse mente-corpo, la dieta e i farmaci stessi sono i tre principali sabotatori della nostra capacità di recupero.
Il Sabotaggio: Lo stress ha reso cieco il cortisolo
Il pilastro della PsicoNeuroImmunologia è l’interazione tra il sistema nervoso e quello immunitario. In una situazione di emergenza (un virus, un trauma), l'asse dello stress (HPA) rilascia cortisolo, il cui ruolo è duplice: inizialmente supporta la risposta immunitaria e, successivamente, ne dovrebbe guidare la risoluzione.
Lo stress non si spegne: Il problema nel mondo moderno è che lo stress psico-emotivo è cronico. Non è la fuga da una tigre, ma il logorio costante di scadenze, preoccupazioni e privazione di sonno.
La resistenza al cortisolo: L'esposizione prolungata ai livelli elevati di cortisolo induce una vera e propria resistenza cellulare all'ormone. Proprio come accade per l'insulina nel diabete, le cellule immunitarie smettono di rispondere efficacemente al cortisolo.
Il blocco della risoluzione: Se il cortisolo non riesce a inviare il segnale di "fine allarme", il meccanismo chiave della Resoleomica che corrisponde con l'"eicosanoid switch" si blocca. L'infiammazione, privata del suo interruttore naturale, continua a persistere, creando un circolo vizioso tra mente, ormoni e sistema immunitario.
Il segnale di pericolo nascosto: la dieta moderna infiammatoria
La nostra alimentazione, drasticamente cambiata rispetto a quella per cui siamo evoluti, agisce come un segnale biochimico di pericolo costante per il corpo.
Lo Squilibrio Omega-3 vs Omega-6
Per risolvere l'infiammazione, il corpo ha bisogno di molecole altamente specializzate come le resolvine e le protectine, i cui precursori essenziali sono gli acidi grassi Omega-3 (EPA e DHA).
Il rapporto tra Omega-6 e Omega-3 nella dieta occidentale è passato da un salutare 2-3:1 a un pro-infiammatorio e tossico 10-20:1. Questo eccesso di Omega-6, spesso presenti negli oli vegetali industriali, satura il metabolismo. Di conseguenza, il corpo è letteralmente a corto della materia prima necessaria per sintetizzare gli agenti pro-risoluzione. Non possiamo spegnere l'incendio se non abbiamo l'acqua necessaria, no?
Picchi glicemici e resistenza all'insulina
L'elevata assunzione di cibi ad alto carico glicemico e zuccheri raffinati contribuisce direttamente all'infiammazione. I picchi di glucosio e l'iperinsulinemia sono collegati a marcatori infiammatori e, cosa cruciale, attivano anch’essi le assi dello stress, aggiungendo ulteriore "benzina" al fuoco infiammatorio e aggravando la resistenza al cortisolo.
Farmaci: la soluzione che blocca la risoluzione
Questo è forse l'aspetto più critico evidenziato dai ricercatori: la nostra abitudine a sopprimere i sintomi potrebbe ostacolare la guarigione definitiva.
I farmaci antinfiammatori più comuni, come i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), sono progettati per inibire l'attività delle cellule immunitarie nella fase iniziale dell'infiammazione.
L'Effetto paradosso: Sopprimendo i segnali iniziali dell’infiammazione, questi farmaci non intervengono per guidare la risoluzione. Bloccando la prima fase, impediscono al processo di completare naturalmente il ciclo e di attivare i meccanismi pro-risoluzione. L'infiammazione viene messa in pausa, ma non risolta, aumentando il rischio di ricadute croniche.
Conclusioni PNI: il piano d'azione per la resoleomica
La chiave per sconfiggere l'infiammazione cronica non è combatterla all'infinito, ma ripristinare la capacità naturale del corpo di risolvere. Per farlo, dobbiamo agire sui tre pilastri dello stile di vita moderno.
Riprogramma la risposta allo stress: Mindfulness, Yoga e terapia non solo per il benessere mentale, ma per ripristinare la sensibilità cellulare al cortisolo. Quando il tuo corpo risponde in modo appropriato, il segnale di spegnimento può funzionare.
Ribilancia i grassi essenziali: Correggi drasticamente il rapporto Omega-6/Omega-3 nella tua dieta. Riduci gli oli infiammatori e assicurati un apporto sufficiente di Omega-3 (attraverso una dieta a base di pesce o integratori di qualità) per fornire la materia prima necessaria alla Resoleomica.
Ottimizza il carico glicemico: Controlla l'assunzione di zuccheri e carboidrati raffinati per ridurre i picchi di insulina che attivano inutilmente le vie infiammatorie e dello stress.
TAKE HOME MESSAGE: l'infiammazione cronica ci sta dicendo che lo stile di vita del XXI secolo non è compatibile con i nostri meccanismi di guarigione. La soluzione sta nel risincronizzare il nostro corpo con la nostra mente e l'ambiente.
📚 Bibliografia
Bosma-den Boer, M. M., van Wetten, M. L., & Pruimboom, L. (2012). Chronic inflammatory diseases are stimulated by current lifestyle: how diet, stress levels and medication prevent our body from recovering. Nutrition & Metabolism, 9(1), 32. DOI: 10.1186/1743-7075-9-32