Farmaci per l’acne: soluzione o toppa?
Dtt.ssa Sara Mileva
5/8/20242 min leggere
Acne? La vera causa potrebbe non essere la tua pelle.
L’acne è spesso vista come un problema della pelle da trattare con creme o antibiotici. Ma se ci fermiamo a guardare un po’ più in profondità (e non solo sulla pelle), scopriamo che l’acne è spesso un segnale interno, in particolare legato all’insulino-resistenza.
Una questione di ghiandole, sebo e ormoni
Sotto ogni poro della nostra pelle c’è un piccolo “ecosistema” composto da:
un follicolo pilifero (da cui cresce il pelo),
una ghiandola sebacea (che produce sebo, cioè grasso naturale della pelle),
cellule cutanee chiamate cheratinociti.
Quando tutto funziona bene, il sebo idrata la pelle, i cheratinociti si rinnovano con equilibrio e il follicolo è libero. Ma cosa succede in caso di iperglicemia cronica o insulino-resistenza?
Il ruolo dell’insulina (e dei suoi “amici”)
L’insulina e l’IGF-1 (Insulin-like Growth Factor 1) sono ormoni che stimolano la crescita. Se sono troppo alti, come spesso accade in chi consuma molti zuccheri o latticini, succede questo:
I cheratinociti si moltiplicano troppo rapidamente ostruendo il poro.
Le ghiandole sebacee producono più sebo.
I batteri trovano un ambiente ottimo per proliferare.
Risultato? Il poro si infiamma, si infetta, e compare l’acne. In molti casi, questo meccanismo è alimentato da una iperattivazione metabolica dovuta proprio a insulina e IGF-1.
Latticini, zuccheri e stile di vita: attenzione!
Molti pazienti non sanno che i latticini contengono naturalmente molto IGF-1, perché il latte è fatto per far crescere velocemente un vitello. E noi... non siamo vitelli.
Inoltre, il consumo cronico di zuccheri o dolcificanti (che ingannano il cervello senza fornire energia reale) peggiora il quadro: si abbassa la sensibilità insulinica e aumenta l'infiammazione.
Ma perché l'acne compare soprattutto sul viso?
Il viso è la parte del corpo più esposta a stress ossidativo, inquinamento e luce. È anche la zona dove il corpo "scarica" più facilmente uno squilibrio interno. In particolare, la risposta è legata a un processo infiammatorio e alla disbiosi cutanea.
Un'infiammazione cronica, come quella scatenata dall'insulino-resistenza, non rimane confinata all'interno del corpo. Si manifesta sulla pelle, attivando una risposta infiammatoria che si sovrappone a quella già presente a livello locale. Il microbiota cutaneo del viso, un ecosistema di batteri "buoni", può alterarsi a causa di questo stato infiammatorio, creando l'ambiente ideale per la proliferazione di batteri che causano l'acne. Ecco perché l'acne si concentra spesso lì, dove la pelle è già sotto pressione e il suo equilibrio è compromesso.
Conclusione
L'acne non è solo un problema di pelle. È spesso il riflesso esterno di uno squilibrio interno, in particolare metabolico. Se ti ritrovi a lottare da anni con brufoli e infiammazioni cutanee, chiediti:
Com’è la mia alimentazione?
Quanti zuccheri o latticini consumo?
Il mio corpo è sensibile all’insulina?
Se le creme non hanno funzionato e l'acne continua a tornare, è il momento di guardare oltre la superficie. La PNIc non "cura" l'acne, ma lavora per ripristinare l'equilibrio della persona, con risultati che spesso si riflettono sulla pelle. Inizia a chiederti: cosa sta cercando di dirmi il mio corpo?
Il ruolo della PNI Clinica: l'acne è anche una questione di connessioni interne
Nel modello della PsicoNeuroEndocrinoImmunologia Clinica, l’acne non viene vista come un semplice problema dermatologico da trattare “localmente”, ma come il risultato finale di una catena di eventi sistemici.
La PNIc mette in relazione:
Psiche (emozioni, stress, stili di pensiero)
Sistema nervoso (percezioni, segnali cerebrali)
Sistema endocrino (ormoni come insulina, cortisolo, androgeni)
Sistema immunitario (infiammazione, difese)
Microbiota (batteri intestinali e cutanei)
In quest’ottica, l’acne può essere:
una risposta infiammatoria a uno stress cronico, percepito o metabolico,
il segnale di un’iperattivazione insulinica dovuta ad alimentazione disfunzionale,
l’espressione cutanea di un sistema immunitario in allarme,
il risultato di una dissonanza tra ciò che il corpo sente e ciò che riceve.
Ecco perché in PNIc si lavora non solo con l’alimentazione, ma anche su:
qualità del sonno,
ritmo circadiano,
gestione dello stress,
movimento,
relazioni sociali,
e ovviamente educazione alla consapevolezza corporea.
In altre parole, non si cura l’acne, si lavora sulla persona che manifesta l’acne.